
Attorno a tutte le cose che si muovono c'è il passo!
Un piccolo passo per l’uomo ed uno grande per l’umanità… si è detto toccando con il piede la luna… e il bambino fa festa al suo primo traballante passo. Poi ci sono i passi da gigante, sempre frutto di sacrifici e impegno e i passi sicuri sui sentieri di montagna, così seri nel loro posto, che non li smuove nessuno. Il professionista vero si muove con passo deciso.
Non ci crederai ma esistono ancora coloro che sanno fare il primo passo e ci sorprendono con la loro schietta lealtà, come pure quelli del passo indietro, una pratica ormai quasi in disuso che consiste nel riconoscere un merito altrui; e che dire a chi, passo dopo passo, raggiunge una meta ambita! Questo è un segreto custodito dai veri artigiani, dai lavoratori seri, da coloro che hanno cura delle cose! I soldati accorciano il passo o lo allungano, ma senza un motivo preciso, senza piacere, mentre il saggio non ha timore di ritornare sui suoi passi e gli amici veri sanno che un evento spiacevole e pur sempre acqua che passa! Tormento resta agli innamorati che non si rassegnano: per loro esiste solo il passa e spassa; e i pensieri? pure loro hanno imparato a passare, sulle gambe di chi li rispetta e ne porta alto il valore; passano pure di bocca in bocca, (anche se a dirla tutta il passaparola è più una invenzione delle care comari, ancora vive, ma ben riparate dietro gli schermi piatti della tecnologia). Chi fugge non ha mai badato al passo,corre e basta, ma questa è un’altra storia! Nella moda i vecchi modelli dovrebbero cedere il passo alle nuove tendenze, ma stare in vetrina, essere ovunque, è una dipendenza irresistibile oltre che fruttuosa, dunque tali vecchi modelli, di solito semplicemente si travestono con risultati vistosamente pietosi denunciati solo dall’innocenza dei bambini.
I veri maestri del passo sono i cavalli di razza. Alternano sequenze sempre spettacolari e puoi solo ammirarli. Poi ci sono i passi di quelli che hanno premura. La premura è una necessità inventata da certuni che per forza devono definire una faccenda. A volte tale fretta è spinta dal fatto che la faccenda è losca e può essere nascosta solo con la velocità! Ecco dunque che i passi corrono, saltano, scavalcano rocambolescamente, spingono e sorpassano, sgambettano altri passi, svicolano, cercano scorciatoie.. non si placano e non rispettano! cambiano spesso le scarpe, senza affezione; amano i paracalli e i parastinchi ed essi stessi non si fanno scrupolo di “ parare” qualcosa … All’occhio del popolo rallentano con cordialità, ma è questione di attimi. In questo marasma di passi incappano pure in quelli falsi e il passo falso, si sa che non si dovrebbe mai fare! Alla lunga provoca tonfi sordi e qualche risata.
E di passo in passo siamo tutti passanti, perdiamo la nostra identità e veniamo inglobati come una massa anonima che si muove. Da un lato si scende e dall’altro si sale e quando il tuo passo si distrae sbagliando riga, te ne accorgi perché quelli che si muovono in senso opposto ti guardano male, non gradendo il tuo fare da sparti acque.
Infine c’è il poeta … ecco … quello se ne va lento a fare due passi, tacco e punta, e guardando tutto il brusìo di passi, che poi diventano ruote che parlano attraverso i loro clacsons, tira fuori il solito taccuino, e come per un sospiro di sollievo, scrive.
Cordiali saluti Caterina Vitale
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