Per concludere l'isolamento sociale è stato l'humus necessario all'espansione del postcapitalismo e la snaturalizzazione dell'essere umano deprivato della parola intesa come ponte per confrontarsi con altri esseri umani è stata la dovuta conseguenza per la realizzazione di un sistema post capitalista avanzato. L'analfabetismo funzionale. Funzionale esattamente ai mercati di consumo globali.
Totò diceva: “Siamo uomini o caporali?” Oggi direbbe: “Siamo uomini o consumatori seriali?”
Come scrive Diego Fusaro in Minima Mercatalia “il capitalismo tende a produrre fughe individuali e collettive dalla libertà in direzione di adattamenti, conformismi e adesioni a mode temporali, superficiali e seriali, che sembrano configurarsi come il capovolgimento della libertà in coazione al livellamento e all’omologazione. Nel fosco regime dell’apartheid planetario, ogni anelito di riconoscimento e uguaglianza si perverte puntualmente in mortificante omologazione di massa (l’”uguaglianza dell’irrilevanza”, secondo la formula del giovane Hegel). Nella nostra società completamente egualizzata dalla disuguaglianza capitalistica, la condizione dell’individuo diventa, per dirla con Lukács, la sintesi tragica di onnipotenza astratta e di impotenza concreta: da un lato, la società odierna si presenta come il coronamento del trionfo dell’individuo, emancipato contemporaneamente da Dio e dalla tradizionale vita comunitaria; da un altro lato, però, l’individuo è dominato da forze economiche e tecnologiche che non può in alcun modo controllare. ...Nella “gabbia d’acciaio” del mercato globale, l’individuo è tale solo nel contesto alienato di un individualismo atomistico che ha preventivamente reciso i legami comunitari. Promotore di istanze livellanti non meno dei comunismi novecenteschi, il capitalismo non premia i talenti né i meriti, ma riconosce solo ciò che è “monetizzabile”, generando a propria immagine e somiglianza un mondo la cui mercificazione onnipervasiva e il potere alienato del denaro fanno sì che i soggetti non siano riconosciuti se non come “valore di scambio” vivente perché –come sapeva Marx- “le caratteristiche del denaro sono le mie stesse caratteristiche e le mie forze essenziali, cioè sono le caratteristiche e le forze essenziali del suo possessore. Ciò che io sono e posso, non è quindi affatto determinato dalla mia individualità”.
Alla domanda, Secondo Socrate “c’è un solo bene: il sapere. E un solo male: l’ignoranza”. Oggi si combatte l’analfabetismo altrui oppure si usa come arma di sfruttamento per arrivare al potere? Tullio De Mauro rispondeva:
“Purtroppo l’analfabetismo è oggettivamente un instrumentum regni, un mezzo eccellente per attrarre e sedurre molte persone con corbellerie e mistificazioni”.
Ed ecco spiegato il motivo per cui in Italia non si investe in cultura né nella scuola che a farla buona servirebbero semplicemente legioni di maestri e di professori motivati, valorizzati, adeguatamente reclutati e formati, professionalmente qualificati, incentivati e sostenuti perché un nuovo Umanesimo ( UOMO non la MERCE al centro) non si costruisce a parole ma solo considerando la SCUOLA PUBBLICA NON come voce di spesa ma come investimento. Ma non facciamoci troppe speranze. La situazione attuale è mortificante. Per l'istruzione pubblica spendiamo appena il 4% del Pil, classificandoci al 25° posto su 28 Paesi europei. E quanto alla ricerca va anche peggio, dato che la Germania investe più del doppio (2,92% contro il nostro 1,27%), la Svezia il triplo (3,41%).
Senza politiche di vasto respiro, di forte investimento sulla istruzione e sulla ricerca continueremo per parecchio tempo a sorbirci le corbellerie, le mistificazioni, i gattini e i ridicoli giochini matematici che infestano Facebook dei sempre più numerosi decerebrati che affollano piazze sempre più virtuali e funzionali ad una politica miope, vuota e insensata.
RIFERIMENTI SITOGRAFICI:
Articolo apparso su la Stampa :
http://www.lavocedinewyork.com/arts/lingua-italiana/2016/03/28/analfabetismo-italiano-e-la-repubblica-fondata-sullignoranza/
Intervista a Tullio De Mauro:
http://www.lastampa.it/2017/01/10/blogs/il-villaggio-quasi-globale/il-per-cento-degli-italiani-analfabeta-legge-guarda-ascolta-ma-non-capisce-MDZVIPwxMmX7V4LOUuAEUO/pagina.html
Italiani, popolo di santi, navigatori e analfabeti funzionali:
http://www.passioneducativa.it/news/index.php/2017/08/02/italiani-popolo-di-santi-navigatori-e-analfabeti-funzionali/
Perchè abbiamo sconfitto l'ignoranza grazie a Internet ma rischiamo di morire di ignoranza grazie a Internet:
http://www.paroleostili.com/perche-abbiamo-sconfitto-ignoranza/
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