Storia di un finanziamento lento, tortuoso e inizialmente in odor di mafia
Possiamo scrivere che l’iter per avviare la ristrutturazione del Teatro delle palme (Almeno quello legale ) inizia subito dopo l’insediamento della triade di Commissari Piero Marcellino, Esther Mammano e Salvatore Di Marca che dopo lo scioglimento del Consiglio Comunale per infiltrazioni mafiose, decisero di avviare una trattativa con i proprietari del teatro, e contemporaneamente chiesero all' Agenzia del Demanio di stimare il valore dell' immobile. Naturalmente nella speranza di acquistarlo. Questo proprio perché avevano fiutato e anche qualcosa in più che fiutato, che la mafia di Villabate avrebbe voluto acquistare il cinema. Con la mossa dei Commissari si accese un faro della società civile su questo immobile, la loro idea era quella di farne il simbolo del riscatto di Villabate. Furono presentate all’epoca dei fatti anche diverse interrogazioni, con pochissimi risultati. Il business dello spettacolo risultava essere allettante in quel periodo, tanto che si diede la cittadinanza onoraria a Roul Bova, che aveva interpretato Il Capitano Ultimo in una fiction. Scese un velo fino all’insediamento dell’ Amministrazione Di Chiara che dopo due scioglimenti per mafia consecutivi riuscì a rimanere in carica per tutti gli anni del mandato. La stessa amministrazione con delibera N . 46 del 21/04/2011, continua in un certo senso il lavoro fatto dai commissari nell’ambito dell’asse VI “Sviluppo Urbano Sostenibile” costituendo una coalizione territoriale tra i Comuni di Palermo, Ustica e Villabate , in cui individuò alcuni progetti da presentare tra cui il Restauro riuso e riqualificazione del Cinema Teatro delle Palme. Dal 2011 ai nostri giorni sono passati 6 anni e fiumi di carta, fino a quando l’Amministrazione Oliveri prende in mano tutti gli atti e riesce a fare un bel passo in avanti con l’ottenimento della firma del decreto per finanziare il restauro del Teatro- cinema delle Palme di Villabate. Ma Non con il vecchio progetto dell’Amministrazione Di chiara, bensì cogliendo l’occasione offerta, nel 2015, da un avviso pubblico per la predisposizione di un programma regionale di interventi di recupero finalizzati al miglioramento della qualità della vita e dei servizi pubblici urbani nei comuni della regione Sicilia. Ciò, in coerenza con l’obbiettivo prioritario del programma del Sindaco e con la finalità del miglioramento della fruizione dei piccoli centri urbani legato al recupero, rinnovamento e rimessa in funzione del tessuto edilizio urbano nel rispetto delle tradizioni culturali e storiche. Inoltre, gli interventi, dovevano ricadere nell’ambito del centro storico. Uno dei requisiti fondamentali per la partecipazione al bando era la disponibilità del bene. Proprio su questo punto l’amministrazione ha stipulato con i proprietari del teatro un atto di cessione bonaria del bene, atto vincolato al buon esito del finanziamento, con assenza di trascrizioni e di iscrizioni pregiudizievoli, in modo da soddisfare il requisito richiesto dal bando rispetto al possesso del bene oggetto d’intervento.
Si consideri che il Teatro è sempre stato oggetto di attenzione da parte di tutte le amministrazioni che si sono susseguite perché è un manufatto che merita una rinascita urbana. Ma ogni bando di finanziamento ha le sue finalità, obbiettivi e requisiti specifici, ed ogni volta bisogna dare risposta alle richieste di ognuno di esso. Gli esiti di ogni progetto proposto sono quindi legati al bando cui si decide di partecipare. Nel settembre 2015 viene così inviata richiesta formale di ammissione a finanziamento, gli esiti di questi giorni sono ormai noti. In concreto il finanziamento è stato conseguito sulla base di un progetto esecutivo di nuova fattura redatto dall'attuale amministrazione, e che è indipendente dal vecchio progetto di diverso livello, correlato alle diverse esigenze del bando precedente. Adesso, partiranno le procedure per l’assegnazione dei lavori che dovranno essere affidati entro i 180 giorni dalla notifica del decreto. Oggi dovremmo essere felici e Tutti dalla stessa parte, il Teatro è passato nel giro di 10 anni da essere un ipotetico paravento della mafia a un bene di tutta la società civile, il riscatto va seguito, gestito e soprattutto mai lasciato ai soli cittadini……….
Come già scritto nel precedente articolo andato online qualche tempo fa e scritto di getto per informare i Villabatesi della buona nuova, noi di Cronache Villabatesi ci sentiamo di ringraziare tutti coloro che per questo progetto si sono spesi, dalla triade dei Commissari, All’Amministrazione Oliveri e anche se quel progetto non ha mai visto il finanziamento, all’Amministrazione Di Chiara fosse solo per averci provato…La cultura rinasce e deve fare da volano alla “Normalizzazione” di Villabate!!