
FICARAZZI - L’ex Sindaco Pino Cannizzaro si candida e ci prova per la terza volta
Intanto si inaspriscono i toni e si scava nel passato degli avversari
➡️ Il consigliere Pino Cannizzaro rompe gli indugi e si candida per ricoprire per la terza volta il ruolo di Primo Cittadino. Ricordiamo che lo stesso ha ricoperto il ruolo di Sindaco per due volte vincendo le elezioni del novembre del 2001 e nel maggio del 2007, per lasciare spazio nel 2012 al suo “delfino” Paolo Martorana , attuale sindaco in carica. Non ci voleva molto per intuire che dopo gli stravolgimenti avvenuti in Consiglio comunale l’ex delfino ritornasse presso la casa del padre putativo che lo ha adottato e cresciuto. Cresciuto bene, se è vero che Paolo ha acquisito padronanza tale da emanciparsi dallo stesso, tanto da sfidarlo e sconfiggerlo nel 2017. Ma al contrario di Edipo (che uccise il padre Laio) non lo ha eliminato del tutto, tanto che adesso ne condivide le sorti.
Ritornando alla storia amministrativa di Cannizzaro possiamo annoverare fra le cose che positivamente si ricordano, la costruzione della Stazione Metropolitana inaugurata nel 2009
Sulla storia politica del candidato vogliamo ricordare in particolare le elezioni regionali del 13/14 aprile 2008 che videro il sindaco Cannizzaro candidarsi con l’MPA del governatore Lombardo. Come saprete raccolse a Ficarazzi appena 1524 voti e un totale di 3886 nell’intero collegio. Il flop elettorale - dovuto soprattutto al mancato appoggio da parte di Alleanza Nazionale – non venne digerito bene dal primo cittadino che si imbarcò in una sorta di “resa dei conti” che lo portò all’azzeramento della giunta e alla cacciata dei “perfidi” nemici di Alleanza Nazionale. Non contento decideva di cacciare la politica dal tempio e di affidarsi ad una “giunta rosa” formata da quattro donne, affiancate da due esperti assessori come Pietro Rammacca e Mimmo Angileri che fecero da chiocce alle acerbe e sprovvedute “assessoresse”. In piena estate l’assessore Rammacca decideva di dimettersi creando un vuoto amministrativo che venne colmato con l’azzeramento della formula rosa - bocciata a settembre senza possibilità d’appello - e il ritorno del “primato” della politica. Naturalmente niente di straordinario e di scandaloso se alla fine si sfaldano e si ricompongono certi gruppi, perché saltate le ideologie e ammainate le bandiere e i simboli, soprattutto nei piccoli Comuni, prevalgono sempre gli INTERESSI (che non devono per forza essere illegittimi), i COGNOMI (che bene o male sono sempre gli stessi) e le affinità ELETTIVE. L’unica cosa da evitare sono le schermaglie e i vecchi rancori e il tentativo di entrare negli armadi dei futuri NEMICI, alla ricerca di scheletri nuovi e vecchi, e non so se per i secondi ci si avvarrà dell’utilizzo del carbonio 14. Ma gli inizi non lasciano intravedere pacche sulle spalle, fair play e sorrisi di compiacimento. Intanto è uscita fuori una foto del 2019 pubblicata in 3 versioni: ORIGINALE, TAGLIATA e TAROCCATA. In essa viene immortalato il gotha della politica ficarazzese. Nella prima si vedono gli amici al completo, nella seconda ne vengono tagliati 3 e nella terza, addirittura, artificiosamente ne scompare uno. Niente di particolare, in questa foto non risulta la presenza di latitanti o ricercati dell’ultima ora, ma per chi l’ha pubblicata l’intento è quello di evidenziare come gli stessi stessero (o starebbero) pianificando l’assetto amministrativo del futuro di Ficarazzi. Che sia l’inizio di una forma di dossieraggio?
Giuseppe Compagno