FICARAZZI - L’opposizione chiede di aumentare il monte orario dei dipendenti
L’esecutivo risponde secondo il principio di realtà, che è quello del DISSESTO
➡️ Non c’è cosa più facile e demagogica, per chi sta all’opposizione, che chiedere la diminuzione delle tasse e l’aumento dei posti di lavoro, tanto non saranno mai loro a mettere le mani in tasca, ma chi è costretto a gestire le spese di una Nazione, di una Regione e di un Comune. Questo non significa che non esisterebbero le condizioni per mettere in pratica questi nobili propositi. Peccato che viviamo in una Nazione con circa 100 miliardi di evasione, con alcuni politici, banchieri, industriali, manager (qualcuno anche con la mitra in testa) o personaggi del mondo dello spettacolo e dello sport che trasferiscono e custodiscono dentro forzieri di paradisi fiscali i loro lauti guadagni, con il solo scopo di sfuggire alle imposte che normali cittadini continuano a pagare. Si potrebbero ricevere più servizi se i cittadini di un Comune facessero il loro dovere nel pagare le tasse (almeno quelli che sarebbero nelle condizioni di farlo). Ebbene sa di demagogico, se pur lodevole, la richiesta dell’opposizione che attraverso il consigliere Marco Lo cascio, attraverso una mozione, hanno chiesto di portare da 24 ad almeno 34 ore settimanali il monte orario dei lavoratori stabilizzati nel 2018. Lo stesso Lo Cascio ha specificato come attualmente l’Ente va avanti con un numero insufficiente di dipendenti, considerato che in un Comune con circa 13.000 abitanti, secondo il rapporto di 1 dipendente per 158 abitanti, il Municipio dovrebbe disporre di un organico di 82 lavoratori. In realtà attualmente l’organico ha raggiunto lo striminzito numero di 66 dipendenti, di cui 22 a tempo pieno e 44 (ex articolisti). Di questi 44, 23 hanno un monte orario settimanale di 24 ore, 14 a 30 ore, due a 27 e 2 a 32 ore. Pur riconoscendo che la scure del dissesto abbattutasi sull’Ente comunale, lo stesso Lo Cascio ha sottolineato come attraverso i pensionamenti la spesa per il personale è passata dai 2.800.000 euro del 2011 ai 1.715.000 attuali. Senza contare che ancora arriva qualche soldo di integrazioni da parte della Regione per gli ex articolisti. Pragmatica, secondo il principio di realtà, è stata la risposta dell’assessore Marinella Curvato che, pur evidenziano la lodevole iniziativa, ha ricordato che la politica ha il compito di proporre, ma che l’esecutivo ha il compito di far quadrare i conti e adeguarsi alla realtà dei vincoli imposti dal DISSESTO. La stessa ha ricordato come all’indomani dello stesso a tutti i Capo Area dei servizi economici è stato richiesto uno sforzo in più per fare entrare più soldi nelle casse comunali. Non sappiamo se questo sia avvenuto, anche perché chi chiede di conoscere (per esempio) i dati precisi sugli introiti derivanti dalle multe relative al mancato rispetto de Codice Stradale o quelle derivanti dal conferimento irregolare dei rifiuti sbatte su un MURO DI GOMMA. In conclusione fa bene l’opposizione a richiedere interventi, pur nella consapevolezza che trattandosi di temi prettamente economici difficilmente saranno accolti; altrettanto bene fa chi gestisce le sorti del Comune a non accendere flebili speranze che cozzano con l’arduo compito dei commissari, e cioè quello di rientrare dai disallineamenti del bilancio. L’unica speranza è che arrivino risorse dal Pnrr per ridare ossigeno alle casse di tanti Comuni in dissesto, ma questi non basteranno a mantenersi in piedi se gli stessi non faranno nulla per riscuotere i tributi dai soliti furbetti. E’ finita l’epoca d’oro (si fa per dire) in cui arrivavano ingenti somme dallo Stato e Regione (i cosi detti trasferimenti) che permettevano a molti sindaci di vivacchiare senza l’assillo di dovere dare la caccia agli evasori che , nelle future tornate elettorali, si sarebbero trasformati in un ottimo bacino di voti
Giuseppe Compagno - 13 Ottobre 2021