FICARAZZI - Eleuterio - L'Agonia del fiume e dell'acquedotto
FIUME ELEUTERIO E L'inefficienza di un CONTRATTO
➡️ Con gli amici Carmelo Nasello e Lino Campanella la mattina del 19 settembre scorso ci siamo recati presso il fiume Eleuterio e l’Acquedotto Monumentale per verificare lo stato di conservazione di due beni che renderebbero fieri i cittadini di qualsiasi Comune inserito in contesti socioculturali diversi. L’abbandono del fiume è palese già da parecchi anni, malgrado il tentativo di organizzare qualche anno addietro delle giornate farsa del FAI, con tanto di alunni accompagnati nei luoghi prontamente abbigliati all’occorrenza, magari occultando con erba secca e canne quanto faceva a pugni con la bellezza circostante. Un fiume quasi scomparso sotto la vegetazione selvaggia e un Acquedotto, le cui arcate rischiavano di essere completamente sepolte dall’improvvida scaltrezza di alcuni che stavano scambiando il sito per una discarica di terriccio o per la costruzione di terrazzamenti per nuove coltivazioni. Fortunatamente attraverso segnalazioni gli stessi autori sono stati bloccati e multati, anche se non si capisce chi dovrebbe provvedere al ripristino dei luoghi.
Del “Contratto fiume del bacino Eleuterio” se ne parla dal marzo dal marzo 2018, anche se va ricordato che i Contratti di fiume compaiono anche nella “Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici” documento redatto dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare con il coordinamento scientifico del CMCC (Centro Euro-Mediterraneo sui cambiamenti climatici), approvato dalla Conferenze Stato Regioni ed Unificata, il 30 ottobre 2014. Ricordiamo attraverso un accenno storico che Ficarazzi dall’ arabo FAKAR-AZZ ( Eccellente-Importante ) è un piccolo lembo di terra tra la splendida costa tirrenica e il preziosissimo Eleuterio, immersa nella florida e fertile Conca d’Oro su cui nei secoli hanno posato gli occhi tanti popoli, uno dei feudi più produttivi del Regno delle due Sicilie, dalla cannamela, ai limoni, alle nespole, popoli come Fenici, Cretesi, Arabi e Romani furono subito attratti dall’ abbondanza d’ acqua data dall’Eleuterio che grazie alle sue esondazioni stagionali lasciava ai terreni il prezioso Limo, rendendole così fertili. Nel 1441, vista la grande richiesta d’ acqua per la coltivazione della cannamela, spinsero Pietro Campo, Pietro Speciale e Umbertino Imperatore a commissionare ad un architetto francese la costruzione di un maestoso ed efficientissimo Acquedotto a 9 archi che ancora resiste nei secoli, malgrado l’abbandono di cui prima. Ma ritorniamo al famoso incontro svoltosi il 15 marzo 2018 a Bagheria, capofila di del “Contratto” in cui 9 sindaci, fra cui il nostro Paolo Martorana, firmarono il protocollo d’intesa che AVREBBE prodotto la qualificazione e lo sviluppo dei Territori interessati: Bagheria, Belmonte Mezzagno, Bolognetta, Misilmeri, Ficarazzi, Godrano, Marineo, Piana degli Albanesi, Santa Cristina Gela Ma cos’è questo famoso contratto di fiume? I Contratti di Fiume sono strumenti volontari di programmazione strategica e negoziata che perseguono la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale. I soggetti aderenti al CdF definiscono un Programma d’Azione condiviso e si impegnano ad attuarlo attraverso la sottoscrizione di un accordo. Ricordiamo la foto con la quale venivano immortalati il sindaco del Comune capofila, Patrizio Cinque, i sindaci di Belmonte Mezzagno, Salvatore Pizzo, di Bolognetta Gaetano Grassadonia, il sindaco di Ficarazzi Paolo Francesco Martorana, il sindaco di Godrano, Epifanio Mastropaolo, di Marineo Barbaccia, e ancora la prima cittadina di Milsilmeri Rosalia Stadarelli, il sindaco di Santa Cristina Gela Massimo Diano, ed un rappresentante della Commissione straordinaria di Corleone. Con loro anche una serie di rappresentanti di associazioni dei territorio facenti parte del costituendo Forum Eleuterio. Il contratto di fiume dovrebbe essere inteso come una nuova metodologia di pianificazione e progettazione territoriale, ambientale e socio-economica, recepibile nelle politiche e nelle attività di tutti i soggetti firmatari, per la condivisione delle decisioni sul territorio e per la creazione di un sistema di azione locale basato sulla concertazione ed integrazione, fondandosi su un approccio trasparente ed interattivo. E’ un accordo volontario fra soggetti pubblici e privati che coinvolge in prima istanza i cittadini. Con la sottoscrizione di questo contratto le amministrazioni DOVEVANO avviare una serie di azioni concrete e coordinate che sarebbero state in grado di garantire la sicurezza dei territori, il risanamento delle acque e, più in generale, una riqualificazione territoriale ed ambientale del bacino idrografico dell’Eleuterio, che inducesse lo sviluppo socio-ecnomico positivo e sinergico in ambito industriale, agricolo, turistico, urbano. “Questo contratto di fiume ci offre la possibilità di risolvere (o avrebbe dovuto risolvere NdR) un problema annoso, legato allo stato di degrado del Fiume Eleuterio che non è un problema solo bagherese – diceva il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque – metterà in atto azioni e strategie condivise non solo per risolvere il problema ambientale ma offrirà una chance al turismo territoriale, all’economia locale grazie alle istanze che partono dal basso. In quanto al nostro territorio ci aiuterà ad inquinare meno il mare di Aspra presso il quale confluiscono anche gli smaltimenti che scendono da altri territori, sino a riportare il fiume Eleuterio allo splendore di un tempo quando era navigabile”. Parole condivise dagli altri Sindaci ma che sono cadute nel vuoto, visto che ancora oggi lo stato di abbandono del fiume è evidente. Nemmeno l’esondazione della notte fra il 3 e il 4 novembre 2018, che tanti danni produsse alle attività commerciali adiacenti al fiume, ha prodotto novità rispetto alle promesse (che in realtà dovrebbero essere etichettate come AUSPICI) e non si intuisce minimamente chi dovrebbe essere l’autorità che possa rendere efficace e legale questo “Contratto”.
Giuseppe Compagno 20 Settembre 2021
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