
Una realtà contro le dipendenze a due passi da Villabate
La Comunità Terapeutica "Casa dei Giovani"
Bagheria con i suoi sessantamila abitanti è il comune più popolato, dopo Palermo. Terra generosa, ambiente piuttosto familiare. Tante le ricchezze di questo grande centro a pochi chilometri da Villabate. Agrumi in abbondanza, gente laboriosa e vogliosa sempre di far bene. Il centro del paese, brilla per le sue variopinte vetrine di ogni cosa. Chiese, palazzi storici, fanno da degna cornice a un paese che vuole continuare a vivere, a respirare aria buona, a rifiorire. Bagheria, è anche il paese che ha dato lustro a gente che è stata conosciuta in tutto il mondo. Un esempio che può valere per tutti, il pittore Renato Guttuso, il fotografo Scianna, il regista Peppuccio Tornatore. Ma la lista sarebbe lunga e per certi versi anche noiosa. I nostri fari, sono accesi, su un altro grande personaggio di spessore. Parliamo di Padre Totò Lo Bue. Chi non conosce a Bagheria e in tutta l'Italia, Padre Lo Bue ? Lo incontriamo alla casa dei giovani, lungo una strada sulla carreggiata per Ciminna. E' una mattinata di pioggia, i tergicristalli, fanno a gara per farci vedere l'asfalto e per raggiungere, la “Casa del Giovane” che lo stesso padre Lo Bue, ha realizzato nel lontano 1983, ben trentacinque anni fa. E' accompagnato da Biagio Sciortino, altro personaggio pubblico di Bagheria .Sciortino, è stato per cinque anni Sindaco del paese ed ha ricoperto tante altre cariche comunali.
Padre Lo Bue, personaggio carismatico, ha ricoperto tantissimi incarichi, tutti di prestigio. A soli ventisette anni, entra in seminario. Ottiene brillantemente la laurea in teologia, e l'altra ancora in scienze sociali. per venti anni, insegna alla Pontificia dell'Università romana, ha insegnato a Bagheria e in tanti altri comuni. E' stato per tanti anni, vicino a S. Patrignano, dove inevitabilmente ha conosciuto Muccioli. Abbiamo scoperto, una chicca sulla sua " carriera " di lungo corso. Negli anni sessanta, ha organizzato a Bagheria, un incontro con il grande scrittore Leonardo Sciascia. Il tema ? Ovviamente la mafia .Proprio domenica sera, l'abbiamo visto tifare per la squadra di Sciortino, che allena la squadra del volley, ad Altavilla Milicia. Elegante, nella sua persona, sempre in perfetto ordine, la sua indiscussa sapienza e la sua esperienza, lo rendono pressoché invulnerabile a tutti. Un personaggio decisamente carismatico, che ha ancora da dire alla società, ma soprattutto a quello che lui ha saputo costruire con saggezza: la casa dei giovani.
La Comunità terapeutica “Casa dei Giovani” è un'associazione senza fine di lucro (O.N.L.U.S.) che opera sin dal 1983, si trova in Contrada Incorvina, nel territorio di Bagheria e ha come scopo prioritario quello di dare a tutti i suoi utenti i supporti umani e psicosociali atti alla prevenzione, alla cura e alla riabilitazione dei tossicodipendenti. Opera sin dal 1983, anche se l’idea cominciò a prendere forma già l’anno precedente, da un’idea che coinvolse all’epoca Padre Lo Bue, Il Cardinale Pappalardo, che volle fortemente che l’impostazione fosse laica, e le autorità politico istituzionali.
L’attuale ubicazione è nata passo passo, inizialmente non era nell’attuale posto…… Addirittura ci fu un periodo in cui era ubicata dalle parti dell’ICRA, vecchia fabbrica in cui la mafia faceva “Sparire “ le sue vittime, oggi sequestrata e poco o male utilizzata dalle varie Amministrazioni Comunali. In quella posizione, con le forze dell’ordine che a volte anche di notte erano costretta a venire nella struttura, dava fastidio ai capi bastone di Bagheria e quindi da un giorno all’altro l’Associazione ha dovuto fare in fretta i bagagli e cercarsi un altro posto, capiamo, purtroppo, che non tutti hanno o hanno avuto il coraggio che ebbe Don Pino Puglisi…….
Dopo una lunga ricerca e diverse ubicazioni prima concesse e velocemente revocate si arriva all’attuale location e a ciò che è oggi. C’è voluto molto tempo, piano piano da un terreno in affitto, soltanto per fare i giardini, ci dice Padre Lo Bue – ci sono voluti, oltre a tanti soldi circa 200 camion di terra, un lavoro ritenuto all’epoca “Folle”, ancora oggi la Comunità stanzia su un terreno affittato. Questo perché - Continua Lo Bue – Dovevamo dare un segnale preciso e cioè che i tossicodipendenti sono vittime non tanto di se stessi ma del mercato, dagli spacciatori e questi individui a loro volta sono manovrati e guidati dalle mafie. Per noi, non si trattava di togliere dalle strade qualche tossicodipendente o far perdere forza a qualche spacciatore, ma di creare a Bagheria un “PRESIDIO DI LEGALITA” dove i giovani si riappropriassero della loro identità e delle loro vite -. La comunità, diventata un fiore all’occhiello è stata anche presa come modello per la costituzione di altre in giro per l’Italia. All’interno della comunità si fanno diversi laboratori, teatrali, di musica, pittura e ceramica. Il percorso di riabilitazione dura circa due anni con intervalli di ritorno alle famiglie di origine per testare la reazione sui luoghi di origine dove si è verificato il problema della caduta nella dipendenza, questo ritorno alle famiglie è concesso anche agli ospiti provenienti dal regime carcerario, al loro ritorno una volta effettuati gli esami di routine si prosegue nel percorso. In Comunità, ricordano con piacere alcuni eventi, un Natale col fiocco azzurro , un bimbo nato nella comunità, evento di cui all’epoca si interessò anche una trasmissione di RAI 1 nella notte Natale del 1985, la visita dell’Arcivescovo di Canterbury nel 1989 e quella di Muccioli di San Patrignano che regalò alla Comunità due mucche canadesi ed un verro. All’intero del progetto si trova anche il “Progetto Maddalena” in cui si da rifugio alle donne vittime della tratta delle schiave avviate alla prostituzione, con anche qui un percorso di reinserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro.
La Comunità è presente sul territorio nazionale con tre Centri Residenziali, sei Centri di Accoglienza, un Progetto Giovani, un Laboratorio Artigianale e due Progetti volti al reinserimento socio-lavorativo di ex tossicodipendenti.
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