
POLIZIA MUNICIPALE. Perché non si bandiscono più concorsi per il ruolo di Comandante?
Forse perchè è più facile condizionare le scelte attraverso un incarico fiduciario?
➡️ Dopo l’incarico di Giuseppe Romano, di cui abbiamo dato notizie sulle nostre pagine è sorta una riflessione che a poco a poco si è tramutata in domanda. Per quale motivo a Ficarazzi, come in altri Comuni non si imbandiscono concorsi per il ruolo di Comandante? Espletare un concorso costa caro alle casse di un Comune? Gli emolumenti dello stesso risulterebbero onerosi ed eccessivi per la situazione di dissesto o pre dissesto in cui versano molti Enti? Sappiamo che gli ultimi incarichi sono stati affidati da parte dei Sindaci attraverso un rapporto fiduciario. L’ultimo Comandante che è stato arruolato tramite concorso è stato il compianto Nino Martorara. Da Allora un susseguirsi di incarichi fiduciari assegnati dai sindaci a personale interno ed esterno.
EXCURSUS STORICO (passibile di errori) DAL 2009 AD OGGI
Il 31 dicembre del 2008 andava in pensione Nino Martorana, da quel giorno un susseguirsi di nuovi incarichi. In principio fu Salvatore Di Gristina (scelta interna) per quasi tre mesi, poi il 12 marzo 2009 venne il turno di Giovanni Angileri (esterno) nominato da Cannizzaro. Alla fine nel maggio del 2010 lo stesso venne silurato dallo stesso Primo Cittadino. Subito dopo l’incarico fu affidato - sempre da Cannizzaro - a Pietrantonio Bevilacqua (altra figura esterna) che rimase in carica fino marzo 2013, silurato a sua volta dal sindaco Paolo Martorana. Nel settembre 2013 il ruolo venne affidato – sempre da Martorana - a Filippo Oliveri (altra figura esterna) fino al maggio 2017; poi l’incarico a scavalco di pochi mesi al Comandante della Polizia Municipale di Villabate Giuseppe Tuzzolino e, dulcis in fundo, viene affidato a Salvatore Di Gristina (scelta interna) per due incarichi di 3 e 2 anni ciascuno, sempre dal Sindaco Martorana, Il resto è storia di oggi, nuovo sindaco e nuovo Comandante. Infatti il Sindaco Giovanni Giallombardo si affida per un anno a Giuseppe Romano
Facciamo un passo indietro e immaginiamo – senza entrare su questioni tecniche che non mi competono - quale potrebbe essere la differenza fra un incarico fiduciario di un Sindaco e l’insediamento di un Comandante vincitore di un concorso. Fermo restano che il Comandante della Polizia Municipale locale attua gli indirizzi dati dal Sindaco ed è responsabile verso questi della gestione delle risorse a lui assegnate, dell’ organizzazione, dell’addestramento, della disciplina e dell’impiego tecnico ed operativo del personale, è palese che l’incaricato dal Sindaco scelto tramite Determina, attraverso un rapporto fiduciario, possa essere condizionato nelle proprie scelte dagli umori dello stesso. Facciamo un esempio: “Ti raccomando vacci piano con le multe”….”Lascialo stare quel villino abusivo”….Vedi che i commercianti hanno già i loro problemi”. Questo potrebbe succedere in qualsiasi Comune. Ma anche quando l’incaricato del Sindaco riuscisse a sfuggire a pressioni esterne, non mancherebbero i motivi e i pretesti per rimuoverlo, come per esempio il mancato raggiungimento degli obbiettivi. Per carità, che un vincitore di concorso possa sottomettersi alla volontà politica è plausibile, ma se agisse con coerenza e determinazione avrebbe senz’altro molte più armi autorevoli per liberarsi dalle pressioni e dai condizionamenti della politica, anche perché del suo operato deve rendere conto soprattutto alla Magistratura e alla Procura. In parole povere se un Comandante non è d’accordo con la linea tracciata dal Primo Cittadino ma è in linea con la propria coscienza e quindi con la legge non dovrebbe avere nulla da temere. Un’altra cosa da tenere in considerazione a proposito degli incarichi fiduciari è il fattore tempo. Quale sarebbe la spinta propulsiva di un incarico della durata di un anno nel motivare il soggetto a svolgere coscienziosamente il proprio ruolo? Chiunque accetterebbe di diventare Comandante della Polizia Municipale; penso che tutti ambiscano a fare carriera e scalare i gradi per raggiungere le vette apicali. Intanto, anche se per un anno, rimane l’orgoglio di avere esercitato questa mansione, un frammento della propria carriera che orgogliosamente si può raccontare ai propri nipoti. Presumo che ci sia anche un aumento della classe stipendiale e questo conta eccome. Per il resto quali sarebbero gli stimoli, magari alla vigilia di un pensionamento, che potrebbero accendere il fervore , l’ardore e la passione di un Don Chisciotte?
Giuseppe Compagno