VILLABATE - LA TRADIZIONE CONTINUA
CULTURA E TRADIZIONE SI TRAMANDANO DA GENERAZIONI A VILLABATE!
La festa è già finita. E' tempo, sicuramente di commenti e di bilanci, sia per quello che c'è stato sia per quello che abbiamo visto, abbiamo vissuto, anche sotto qualche piccola minaccia di pioggia e di vento, un bel momento della nostra tradizione!
Ottima l'organizzazione davanti al Comune, per la famosa tavolata, offerta quest'anno dalla coppia Liotta-Scardina, della farmacia omonima di viale Europa.Il menù, prevedeva, tra l'altro, anelletti, tradizionali per l'occasione, con panino gelosamente avvolto in un involucro di stagnola, condito con amore di salsiccia e di carne. L'inconfondibile panino con le panelle, vere e proprie leccornie di un tempo che non conosce limiti. La tradizionale sfingia di S.Giuseppe, vera e propria delizia di tutti i palati. Niente da eccepire, se non un plauso a chi ci ha lavorato per tante ore con cura e con dedizione. Poi, altre fermate da parte del famoso bastone. Una su tutte, in viale Europa, da parte della famiglia Billitteri, dove la signora RosaMaria, ha allestito dei tavoli imbanditi di ogni sorta ,per ricordare la propria mamma, Giuseppina, scomparsa quattro anni fa. Anche qui, la signorilità è stata di casa. Tutto in ordine, tutto alla perfezione. In tutto questo periodo, che ha avuto la durata di ben tre giorni, ho avuto la fortuna di essere stato accompagnato, nei vari luoghi, che poi, sono la vera forza del paese, dallo storico di Villabate, per l'esattezza, Gaspare La Malfa. Il buon Gaspare , sciorina da subito, tutta la sua sapienza e tutta la sua enorme memoria, per la storia di Villabate e per l'esattezza, della tradizione di San Giuseppe. Dice: " La festa di San Giuseppe, nasce, alla fine dell'ottocento, per volere del marchese De Gregorio. Allora i contadini che erano alla sua dipendenza, in quel preciso periodo si attrezzavano per la festa. Era un augurio da parte dei poveri, affinchè il raccolto, la speranza di un domani migliore, portasse alle loro case, un pò di luce. La tradizione continuò sempre, instancabile fino ai giorni nostri. Il bastone era un palo di luce, addobbato con fiori e frutta che stavano a rappresentare una abbondanza che sicuramente non c'era, ma che nei sogni era sempre presente.Oggi-racconta- la Malfa- non c'è più il tavolo autorità che allora era riservasto al sindaco, alle autorità civili e religiose del paese. Scompare anche la vampa di San giuseppe, anni indietro che ricordo in quasi tutte le piazze e in diversi vicoli del paese. Resiste, soltanto la vampa della chiesa del Sacro Cuore e di S.Giuseppe. Qualche anno fa è stato cambiato il bastone, ormai fradicio di un castagno che non ha più resistito al tempo .Un grazie alla collaborazione da parte della falegnameria Giannalia , con Filippo Costa, e altre generose persone vicine alla tradizione di san Giuseppe. Quello di adesso è un palo di pino che serviva come conduttore e portatore di circuiti elettrici. Non ci sono più da diversi anni, i tamburrini di Villabate, in quanto, dopo la scomparsa dei fratelli Buonadonna, Filippo e Isidoro, non c'è stato un ricambio. Adesso, ci sono i tamburrini di Ficarazzi. Un plauso va anche alla Caritas e a delle famiglie per l'ormai consolidata offerta del minestrone proprio davanti alle chiese di S.Agata , Sacro Cuore, S.Giuseppe e Sant'Agatone Papa. Ma un particolare ringraziamento va a tutti i componenti della Confratermita di S. Giuseppe Lavoratore, con in testa, il superiore Giuseppe Cirasola, per l'ottimo lavoro fin qui svolto già da diversi anni. Ai parroci villabatesi, al sindaco di Villabate, dott. Vincenzo Oliveri, a tutti coloro che hanno dato, anche spontaneamente, una mano, alla realizzazione, anche quest'anno, precisa e attenta, dei festeggiamenti in onore di San Giuseppe, patrono di Villabate." La festa è già finita, dicevamo. Ma già si pensa, alla realizzazione del prossimo anno. Allora, sotto a chi tocca. (ESAN)
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